Il nostro obiettivo principale è il sostegno di una popolazione, o per meglio dire delle molte famiglie, gravemente provate dalle guerre, che stanno affondando in un impoverimento senza precedenti, allo scopo di migliorare le loro condizioni di vita e di sconfiggere o almeno di poter ridurre la povertà che attualmente le affligge; il nostro intento quindi è quello di affiancare al progetto degli allevamenti ittici anche un progetto relativo alla pesca. Secondo il Ministero dell’Agricoltura infatti quest’ultima, insieme all’allevamento, costituisce uno dei pilastri dell’economia della Repubblica Democratica del Congo.
Il nostro obiettivo è quindi raccogliere la sfida che la condizione di malnutrizione, in cui versa il 70-75% della popolazione, pone sotto i nostri occhi, affrontando con vari strumenti la scarsità alimentare che dilaga a Kabinda e nel territorio circostante.
Tale progetto prevede i seguenti obiettivi:
- L’incremento e la diversificazione di prodotti ricchi di proteine, sul mercato di Kabinda e la relativa disponibilità a prezzi abbordabili per la popolazione;
- La diversificazione delle fonti di entrate economiche e l’incremento del reddito familiare;
- La diminuzione della disoccupazione e il miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie;
- La permanenza o per lo meno una maggior frequenza di disponibilità di prodotti ittici freschi sul mercato di Kabinda;
- L’alternanza degli alimenti nella nutrizione quotidiana delle persone;
- La riduzione della piaga dei ragazzi detti “musukumenyi”, addetti al trasporto di grandi quantità di prodotti alimentari tramite il solo mezzo della bicicletta, lungo distanze inimmaginabili, con il corollario di morte che questo doloroso commercio porta con sé;
- L’autonomia economica delle donne, tramite la rivendita dei prodotti della pesca locale ad un prezzo favorevole che conceda loro un sufficiente margine di guadagno, a beneficio del mercato stesso;
- Il coinvolgimento e l’inquadramento delle giovani generazioni nel mestiere della pesca, da tempo dimenticato nella città di Kabinda e nel territorio circostante, malgrado l’abbondante potenziale lacustre.
- Una formazione al nuoto, sconfiggendo quei miti e quelle tradizioni che creano la paura di spiriti maligni pronti ad uccidere chiunque si avventuri dentro il lago;
- La valorizzazione del pesce fresco locale, rispetto al pesce d’importazione che è spesso potenziale portatore di numerose malattie a causa dei discutibili metodi di conservazione, in un contesto carente di infrastrutture viarie e non dotato di energia elettrica;
- La creazione di un centro per la pesca e di un’unità integrata di allevamento ittico;